Looking for cinema in Mumbai…

Mumbai è una città infinita. 16 milioni di abitanti, che diventano una ventina con i sobborghi. Lunga e stretta lungo il mare, sul quale è stato costruito un lungo ponte, il Sea Link, per accorciare di una mezz’ora i tempi di percorrenza da nord a sud. Ponte a pedaggio, e quindi il problema non è stato eliminato. Tutta questa premessa non perchè ci hanno assunto a Google Maps, ma per spiegarvi lo sconcerto di dover organizzare un programma tenendo conto…di qualcosa che non avevamo considerato. Bollywood vive al nord, nei quartieri fuori dalla città storica, più vicino a Film City, in zone più residenziali, Bandra West, Juhu…E attori, attrici, registi che magari ci hanno messo degli anni per affrancarsi dalle zone più povere verso sud…non hanno alcuna intenzione di tornarci per incontrare noi. Che invece abbiamo preso il nostro solito trenino e siamo andati in missione al sud….

 

cinema bollywood

Ed eccoli, nel quartiere a luci rosse, spuntano i grandi manifesti che fino a pochi anni fa erano dipinti a mano, e non sono porno. Sono quelli di vecchie sale dalle pareti ricoperte dei volti che qui tutti conoscono, la lingua ufficiale in un Paese che ne ha decine. Chiediamo di poter entrare, sono guardinghi i vecchi custodi, ma alla fine ci fanno da guida. In qualche caso vietandoci però di fotografare. E ci raccontano di sale che funzionano da cento anni, di poltroncine di pelle restaurate e mai sostituite..ci sono anche due o tre sale di epoca art decò delle quale è rimasta solo la facciata in stile, su un cubo di cemento di multisala. Ma ci sono anche le sale uniche da più di 1100 posti, che vanno avanti anche se ogni tanto “ci sono venti persone. I ragazzi vedono i film sul telefonino, ci racconta il signore che ci accompagna tra la platea e l’immensa galleria. E la galleria è più cara, le poltrone sono rosse invece che nere, ogni fila con un largo spazio..comode insomma.liberty

La camminata chilometrica sotto il sole a picco si conclude al Chor Bazaar, “il mercato dei ladri”, a due passi dalla Moschea, dove si può trovare qualunque cosa. E dove ci hanno detto che si possono trovare memorie del cinema classico indiano. Due telefonate e un paio di appuntamenti volanti dopo, siamo in un negozio piccolissimo, dove si entra praticamente uno per volta, e dove tra foto di Marylin e vecchi calendari troviamo riproduzioni di quei mitici manifesti pubblicitari che venivano dipinti a mano.

me manifesti

Ce li vende un ragazzo, il padre lavorava a Bollywood come decoratore oggi lui vende quel che resta di un cinema che non c’è più. O forse no…tra i manifesti pubblicitari spunta Jackie Shroff, l’eroe macho del cinema anni 80 e 90, ancora in attività e anzi…padre d’arte, visto che che il figlio Tiger è su tutte le copertine del momento. Siamo appena andati a trovarlo nella sua casa bellissima e molto lontana da qui, da qui e dalla slum dove è nato. Ma questa è un’altra storia, per un altro racconto….

 

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